BERNA (SVIZZERA) – Una diagnosi fenotipica di possibile ipercolesterolemia familiare (FH) è comune nei pazienti ospedalizzati con sindrome coronarica acuta, in particolare tra quelli con sindrome prematura. È quindi necessario ottimizzare il trattamento dei lipidi a lungo termine nei pazienti con ipercolesterolemia familiare in seguito a una sindrome coronarica acuta. Sono le conclusioni cui è giunto uno studio svizzero pubblicato sulla rivista European Heart Journal: il team ha valutato la prevalenza e la gestione clinica dell’ipercolesterolemia familiare tra i pazienti con sindrome coronarica acuta.
I ricercatori hanno esaminato 4.778 pazienti con sindrome coronarica acuta in uno studio multicentrico di coorte in Svizzera. Sulla base della storia personale e familiare di malattia cardiovascolare precoce e livelli di colesterolo LDL, sono stati utilizzati due metodi convalidati per la diagnosi clinica di ipercolesterolemia familiare: l’algoritmo Dutch Lipid Clinic Network per valutare l’ipercolesterolemia familiare possibile (3-5 punti) o probabile/definita (più di 5 punti), e l’algoritmo del Simon Broome Register per valutare la possibile ipercolesterolemia familiare.
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