GLASGOW (SCOZIA) – Gli specialisti della patologia e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti sono tutti d’accordo: per creare una maggiore consapevolezza, bisogna far nascere la giornata mondiale dell’ipercolesterolemia familiare. Una volontà comune che si è manifestata nel corso dell’83esimo Congresso della European Atherosclerosis Society (EAS) , che si è svolto a Glasgow dal 22 al 25 marzo.

Il professor Gerald Watts (University of Western Australia, Perth), ha comunicato gli aggiornamenti sul progetto che comprende dieci paesi nell’area Asia-Pacifico, recentemente esteso a India e Vietnam. I dati preliminari basati su una comunità di circa 1.200 bambini nell’Australia occidentale mostrano una prevalenza di ipercolesterolemia familiare fra 1 su 159 (target LDL-C >4,5 mmol/L) e 1 su 212 (target LDL-C + storia familiare di malattia coronarica), sostanzialmente in linea con i dati del documento di consenso EAS. “Ma il 63% dei medici di base – ha concluso Watts – non era a conoscenza delle linee guida”.

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