ROMA – L’ipercolesterolemia familiare è una patologia a trasmissione ereditaria autosomica dominante caratterizzata da un’elevata concentrazione di LDL plasmatiche nelle arterie e nei tendini. Di questa rara e grave patologia si è parlato a giugno durante il 9th LIPIDCLUB “Updating in Apheresis and Atherosclerosis Research” tenutosi a Roma, al circolo Ufficiali delle Forze Armate, sotto la direzione dalla professoressa Claudia Stefanutti, Responsabile dell’U.O. Tecniche Terapeutiche Extracorporee - Centro per lo Studio, Diagnosi e Terapia delle Dislipidemie e Prevenzione della Aterosclerosi - Dipartimento di Medicina Molecolare “Sapienza” Università degli Studi di Roma.

“Come sappiamo la prevalenza di questa patologia è differente nei diversi paesi – ha affermato Clara Balsano, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università de L’Aquila – e in Nord America ed Europa gli eterozigoti sono 1 su 500 persone, mentre gli omozigoti 1 su 1.000.000. In altri luoghi, come la Tunisia, il Sud Africa e il Libano, la prevalenza è molto maggiore rispetto alla popolazione”. La dottoressa Balsano è intervenuta in merito all’importanza dei test genetici nella diagnosi dell’ipercolesterolemia familiare ed in merito ai problemi relativi allo sviluppo di una terapia target.

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